Servizio difesa Fitosanitaria AREZZO

Le piante che vanno a formare il nostro patrimonio ambientale e paesaggistico corrono il rischio di essere attaccate da dei patogeni che ne potrebbero compromettere salute e stabilità. Intervenire su di esse irrorando sulla loro chioma o corteccia mediante atomizzatori o sistemi a pressione in genere e riuscire a colpire in maniera capillare solo l’oggetto del nostro trattamento può risultare veramente difficoltoso: le piante in questione possono essere posizionate in punti difficili da raggiungere con attrezzature ingombrati, oppure la loro altezza rende difficile il raggiungimento di tutta la chioma o magari sono posizionate nelle vicinanze di strutture sensibili come scuole, asili, ospedali o qualsiasi altra cosa non interessata al trattamento stesso. Per ovviare a tutto questo ci viene incontro l’endoterapia.

L’endoterapia

L’endoterapia è un sistema geniale che permette di curare, ma anche nutrire, le piante “da dentro”. Questo sistema sfrutta il sistema linfatico delle piante per raggiungere anche il più remoto degli angoli della pianta, evitando dispersione di principio attivo.

Si fanno delle vere e proprie “flebo”: si praticano dei fori sul fusto della pianta i quali alloggeranno degli appositi ugelli alimentati da dei tubicini collegati ad un macchinario nel quale viene inserita la soluzione trattante; tale macchinario viene messo in pressione (non troppo, per evitare di far “schiantare” i vasi) e a sua volta distribuirà il trattamento. La pianta, mediante il naturale flusso che porta dalle radici verso le foglie il nutrimento, distribuirà la soluzione trattante a tutta se stessa. A questo punto i parassiti, nutrendosi delle foglie, della linfa e di qualsiasi parte della pianta, ingeriranno o verranno a contatto del principio attivo che di conseguenza ne provocherà la morte.

Le patologie che possono essere sconfitte sono molte, e possono essere non solo quelle causate da insetti, ma anche quelle causate da funghi e batteri. Tra queste troviamo:

  • Processionaria del pino, processionaria del cedro, processionaria del larice (Thaumetopoea pityocampa)
  • Processionaria della querce (Thaumetopoea processionea)
  • Tingide del platano (Corythucha ciliata)
  • Cameraria dell’ippocastano (Cameraria ohridella)
  • Antracnosi dell’ippocastano (Guignardia aesculi), malattia fungina
  • Antracnosi del platano (Gloeosporium platani), malattia fungina
  • Afidi del tiglio (Eucallipterus tigliae)
  • Afidi dell’olmo (Tetraneura ulmi)
  • Galerucella dell’olmo (Galerucella luteola)
  • Fillossera del leccio (Phylloxera quercus)
  • Bombice dispari o Limantria della querce (Lymantria dispar)
  • Punteruolo rosso della palma (Rhynchophorus ferrugineus)
  • Tutte le specie di afidi in genere, lotta all’oidio in genere

Come scritto in precedenza, oltre a trattamenti atti a contrastare parassiti come insetti, funghi o batteri, il sistema può essere utilizzato per infondere direttamente nel sistema linfatico della pianta sostanze nutritive come ad esempio i concimi fogliari. Anche in questo caso si ottiene il risultato migliore evitando dispersioni inutili di principio attivo.

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